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La ristrutturazione del debito in situazioni di squilibrio finanziario

In tale sede cercheremo di delineare in via generale quali possano essere i contesti in cui un’impresa potrebbe trovarsi di fronte ad uno squilibrio finanziario e quali le strade potenzialmente perseguibili per uscire da tali situazioni, come la ristrutturazione del debito.

Quali sono le cause che possono intaccare l’equilibrio finanziario aziendale?

Diverse possono essere le cause che generano una situazione di squilibrio finanziario aziendale.
In particolare, una causa può essere ricercata nel rallentamento delle vendite a seguito di un periodo di stagnazione del mercato. In tali contesti, per sostenere il proprio volume d’affari, il management aziendale potrebbe mettere in atto alcune strategie mirate a stimolare le vendite che possono però avere delle inevitabili ripercussioni a livello di gestione del circolante. Si immagini, ad esempio, se l’azienda, per incrementare le proprie vendite, conceda dilazioni di pagamento alla propria clientela, non agendo nel contempo a rivedere le tempistiche di pagamento dei propri fornitori. L’effetto che si andrebbe a creare nel breve periodo sarebbe quello di un imminente peggioramento della propria struttura di circolante con conseguente appesantimento della propria situazione finanziaria, che si tradurrà in un incremento del livello di indebitamento.
Un’ulteriore circostanza in cui l’impresa potrebbe trovarsi in una situazione di squilibrio finanziario potrebbe essere quella in cui il management aziendale abbia ponderato male la pianificazione di un determinato investimento, optando ad esempio per una fonte di finanziamento non ottimale in considerazione della struttura aziendale. Sappiamo bene, infatti, come la realizzazione di qualsiasi tipologia d’investimento è un’operazione che deve essere opportunamente ed accuratamente valutata e ponderata. In tali contesti, infatti, è fondamentale che il management o il direttore finanziario trovino la fonte di finanziamento o il mix di fonti ideale per quel determinato investimento che s’intende realizzare. Un errore in tali contesti potrebbe portare a situazioni di squilibrio finanziario che potrebbero non essere facilmente riparabili.

Tralasciando le ulteriori situazioni che possono generare potenziali squilibri finanziari per l’impresa, occorre tenere presente come non per forza una situazione di squilibrio finanziario possa degenerare in crisi finanziaria.

I diversi tipi di squilibrio finanziario

In particolare, è importante che l’imprenditore o il management aziendale sappiano riconoscere quegli squilibri cosiddetti fisiologici, che possano cioè essere generati da una determinata situazione venutasi a creare e che si andranno a risolvere nel breve termine, da quelle situazioni in cui tali squilibri possano considerarsi come patologici e che quindi richiedono la messa in atto di tutta una serie di accorgimenti più complessi per evitare veri tracolli finanziari.
Nel primo caso, si tratta di situazioni di squilibrio temporaneo correlato a particolari eventi che si sono verificati nel corso della vita aziendale (cospicui investimenti per la realizzazione di nuovi impianti produttivi) e che hanno portato a scompensi finanziari che andranno gradatamente ad attenuarsi attraverso la generazione di cassa prodotta dall’attività operativa o attraverso interventi da parte dei soci.

Nel secondo caso, invece, si fa riferimento a situazioni altamente preoccupanti. Occorre considerare come a tali situazioni cosiddette “patologiche” non si giunge improvvisamente, ma vi sono tutta una serie di avvertimenti che si vanno a manifestare in maniera graduale e che il management aziendale dovrebbe essere in grado di avvertire per evitare di arrivare ad una situazione irreparabile. In tal senso, il nuovo Codice delle Crisi d’impresa e dell’insolvenza prevede una serie di strumenti che consentano all’imprenditore di monitorare lo stato di salute dell’impresa ed avvisarlo in presenza di determinati campanelli d’allarme. A questo proposito il nostro Studio ha elaborato un modello per il calcolo degli indici di allerta in Excel, che, seppur non più previsti dal nuovo Codice della Crisi, sono estremamente utili per tenere monitorato lo stato di salute dell’impresa.

Le Crisi finanziarie - Situazioni di crisi fisiologica - Situazione di crisi patologica

È fondamentale, quindi, che il management aziendale valuti attentamente per tempo la situazione e prenda tempestivamente le opportune decisioni al fine di non compromettere del tutto la situazione di squilibrio finanziario venutasi a creare. Abbastanza spesso infatti capita di trovarsi di fronte ad imprese in situazione di avanzata crisi finanziaria, che se fosse stata “curata” per tempo sarebbe stata con molta probabilità più facilmente sanabile.
Proprio per le motivazioni appena suesposte è di fondamentale importanza che la gestione aziendale, in tutte le distinte aree in cui viene a manifestarsi (economico, patrimoniale, finanziaria), sia costantemente ed accuratamente tenuta sotto stretto controllo dal proprio management, attraverso l’ausilio ed il supporto di tutti quegli strumenti gestionali che si rendono necessari a tale scopo e che gli permettono di prendere per tempo quelle decisioni che di volta in volta devono essere prese (utilizzo di modelli di rendiconto finanziario mensilizzato, reportistica economico-finanziaria periodica, etc.).

Dopo aver dato una breve elencazione di quali possano essere alcune cause generanti situazioni di squilibrio finanziario, andiamo adesso a concentrare la nostra attenzione su quali strade dovrebbe intraprendere il management aziendale o l’imprenditore di fronte a tali situazioni.

Le strade perseguibili

Occorre considerare come sia fondamentale, ancor prima di valutare le strade potenzialmente perseguibili, capire quali sono le motivazioni che hanno portato a situazioni di c.d. squilibrio finanziario. Come rilevato in precedenza, infatti, possono verificarsi situazioni di squilibrio finanziario fisiologiche; quindi, limitate soltanto ad un determinato periodo e che possono richiedere una determinata tipologia di intervento, o situazioni più gravi di vera e propria crisi finanziaria che invece possono richiedere l’intervento di consulenti esterni specializzati.

I potenziali inteventi in caso di crisi finanziaria

In particolare, nel caso di “squilibri temporanei” solitamente la strada maggiormente perseguibile consiste nel ricorrere a forme di finanziamento interno per far fronte a tali scompensi provvisori. Va rilevato come il ricorso all’intervento dell’azionariato, attraverso un aumento di capitale (a titolo definitivo) o ad un finanziamento soci (a titolo provvisorio), sembrerebbe la strada più facile da perseguire, e questo non soltanto in situazioni di squilibri provvisori ma anche in situazione di vera e propria crisi finanziaria.
Il problema è che tale supporto da parte dell’azionariato non sempre è tanto facile da ottenere come sembra. In alcune circostanze, infatti, nonostante l’impresa si trovi in situazioni critiche, i soci, o parte di essi, non sono tanto disponibili a mettere mano al portafoglio. In ogni caso, comunque, soprattutto nel caso di squilibri momentanei, la strada del ricorso a tipologie di finanziamento interno sembra quella più indovinata.

Nella circostanza di situazioni considerate “patologiche” sarebbe opportuno che l’imprenditore e il management aziendale facessero ricorso al supporto di consulenti specializzati in operazioni di ristrutturazioni finanziarie. In tali contesti, l’intervento dei consulenti solitamente si va a concretizzare con la predisposizione di un piano di riassetto e di risanamento da proporre ai creditori sociali (istituti di credito e fornitori). Va rilevato come il supporto dei consulenti esterni non si limita soltanto alla predisposizione del piano di ristrutturazione, ma comporta anche la messa in atto dello stesso, una volta approvato dai creditori, e il costante monitoraggio dei risultati contemplati.

A chi rivolgersi per avviare un piano di ristrutturazione del debito

Un piano di risanamento contempla tutta una serie di operazioni volte a riequilibrare la struttura finanziaria dell’azienda in difficoltà a causa della pesante esposizione nei confronti di istituti di credito o altri soggetti. Occorre tenere presente come l’impostazione di un piano di ristrutturazione finanziaria si concretizza in un’operazione assai complessa, che deve essere attentamente ed accuratamente affrontata da parte del team di consulenti aziendali specializzati. In particolare, prima di addentrarsi nell’elaborazione del piano stesso, è fondamentale avere una chiara visione di quelle che sono state le motivazioni di fondo che hanno portato l’azienda ad una situazione di crisi finanziaria. Soltanto successivamente si potrà procedere a predisporre un piano da condividere con il management aziendale e da proporre ai creditori sociali.
Va rilevato infine come non esiste una regola standard da seguire nella predisposizione di un piano di ristrutturazione finanziaria. Molto importante è identificare le singole fasi in cui lo stesso verrà a concretizzarsi ed in tal senso occorre di volta in volta valutare la singola situazione ed impostare le varie fasi in considerazione di quelle che sono le necessità richieste dalle circostanze.

Caratteristiche di un’operazione di ristrutturazione finanziaria

In genere, un’operazione di ristrutturazione finanziaria si articola in distinte fasi. Essa deve essere condotta con la massima competenza e professionalità e, inoltre, per il buon esito della stessa è fondamentale la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti.
In realtà, in presenza di un piano sostenibile e che possa avere delle concrete probabilità di realizzazione, solitamente tutti i soggetti creditori sono propensi ad aderirvi, anche perché il ricorso a procedure concorsuali potrebbe essere un percorso sicuramente molto più lungo ed articolato. Va rilevato come anche gli istituti di credito, soprattutto nel corso degli ultimi decenni, si sono mostrati più aperti ad accettare e condividere piani di riassetto finanziario da parte di aziende in dissesto.
Va rilevato inoltre come sia molto importante che in tali circostanze l’impresa si faccia supportare da consulenti specializzati che possano predisporre un piano di risanamento realistico ed attendibile. Non è infatti tanto complessa di per sé la predisposizione del piano, ma piuttosto che lo stesso stia in piedi realisticamente e si vada a concretizzare rispettando le tempistiche di attuazione prefissate. Quanto detto risulta fondamentale per acquisire la fiducia dei creditori che vi hanno aderito.
E’ fondamentale, quindi, che il management aziendale si avvalga anche del supporto di consulenti esterni, ma altrettanto importante e indispensabile è che lo faccia quando ancora la situazione non sia completamente degenerata.

Ricorda!

Si ricorda come, all’interno della gestione aziendale, il ruolo della gestione finanziaria risulta di fondamentale importanza. Rispetto alle altre funzioni aziendali (economico, patrimoniale, strategica, produttiva) essa è quella che più di tutte viene a condizionare l’andamento globale della gestione d’impresa. Una superficiale e poco attenta gestione in tali contesti potrebbe seriamente pregiudicare altri aspetti gestionali ed in generale il buon andamento dell’impresa. Essa dovrà costantemente monitorare e salvaguardare l’equilibrio finanziario aziendale, cercando di mettere in qualsiasi momento il management in grado di affrontare gli impegni finanziari assunti attraverso i mezzi a disposizione. Il direttore finanziario, quindi, non dovrà soltanto preoccuparsi del reperimento delle fonti, ma la sua bravura sarà quella di cercare di costruire una struttura finanziaria ideale per la propria impresa che possa garantire alla stessa una situazione di equilibrio nel breve e nel lungo periodo.
Il nostro Studio ha elaborato diversi modelli di analisi che possono supportare il management ed il direttore finanziario a tenere sotto costante controllo e monitoraggio l’andamento della gestione economico-patrimoniale-finanziaria prospettica dell’impresa, tra cui il modello di business plan e simulazioni di scenario in Excel, che consente di comparare diversi scenari alternativi ed individuare quello maggiormente conveniente per l’impresa nell’ottica del mantenimento di un adeguato equilibrio finanziario..

Scarica modello di Business Plan in Excel

Massimo Simone

Titolare e fondatore dello Studio, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano dal 1996. Specializzato in analisi finanziaria e valutazione d’azienda, ha collaborato per diversi anni con importanti società operanti nel settore dell’M&A e dal Novembre 1998 è titolare di uno Studio in Milano. Revisore Legale e membro della Commissione Finanza e Controllo di Gestione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Milano, è autore di numerose pubblicazioni e trattati in materia di finanza aziendale e di problematiche gestionali.

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