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La valutazione d’azienda con Excel

Approcci operativi per la corretta impostazione di un processo di valutazione d’azienda

Premessa

Quando si inizia un processo valutativo, gli aspetti che in prima istanza devono essere considerati sono i seguenti:

  • Obiettivi del valutatore
  • Motivazioni che stanno alla base del processo di stima
  • Pianificazione delle fasi dell’intero processo di valutazione
  • Scelta del criterio di stima e di eventuali metodologie di controllo
  • Scelta dello strumento da utilizzare

OBIETTIVI DEL VALUTATORE

La valutazione del capitale economico aziendale si concretizza in un’operazione assai complessa che richiede, oltre un’approfondita conoscenza delle tecniche esistenti in dottrina, anche una forte dose di esperienza da parte del valutatore. L’obiettivo che si deve prefiggere il valutatore non è quello di arrivare ad un valore puntuale e preciso di riferimento, cosa peraltro difficile se non impossibile, ma quantificare un giusto prezzo per il venditore e per l’acquirente, attraverso l’individuazione di un intervallo di valori entro cui si presume che con molta probabilità trovi collocazione l’effettivo valore dell’equity aziendale. Per valore del capitale proprio si fa riferimento all’ammontare di denaro in base al quale può aver luogo una compravendita avente per oggetto i titoli rappresentativi del patrimonio netto dell’azienda stessa. Come molto spesso ci è capitato di assistere nella pratica, in sede di closing della trattativa, sul valore o meglio sull’intervallo di valori quantificato in sede di valutazione, andranno ad incidere alcuni fattori e considerazioni di carattere esterno che non erano stati presi in considerazione in sede di applicazione della metodologia valutativa prescelta; tali fattori, non previsti in dottrina, non dico che possono rivoluzionare del tutto le stime a cui è pervenuto il valutatore, ma può accadere che in alcune circostanze gli stessi incidano notevolmente sulla determinazione del valore aziendale.

Si ricordi, inoltre, come il valutatore deve avere come riferimento un generico investitore finanziario, senza prendere in considerazione le caratteristiche di uno specifico acquirente e le sinergie potenziali.

MOTIVAZIONI ALLA BASE DEL PROCESSO DI STIMA

Le motivazioni che stanno alla base di un processo di stima possono essere ricondotte a due tipologie:

  • Motivazioni correlate ad eventi “ordinari”;
  • Motivazioni di carattere “straordinario”, legate ad operazioni di acquisizione dettate da logiche industriali, politiche di diversificazione, problematiche di ricambio generazionale, scelte strategiche di crescita e salto dimensionale dell’impresa.

PIANIFICAZIONE DELLE FASI DELL’INTERO PROCESSO

La pianificazione delle fasi in cui andrà a concretizzarsi il processo di valutazione rappresenta un aspetto fondamentale da prendere in considerazione.

La prima fase indubbiamente è rappresentata dal recupero di dati ed informazioni necessarie per l’espletamento dell’incarico. In tal senso, il valutatore può avere diverse fonti da cui attingere (colloqui con l’imprenditore, visite in azienda, banche dati esterne, riviste specializzate, etc.). Al termine dei recupero dei dati e delle informazioni necessarie, occorre individuare le fasi successive da percorrere (analisi storica dell’azienda oggetto di stima e del settore in cui la stessa si trova ad operare, analisi dei diretti concorrenti, costruzione dello scenario previsionale e successiva analisi di sensitività, fino ad arrivare alla fase della vera e propria valutazione attraverso l’utilizzo del criterio o dei criteri prescelti).

SCELTA DEL CRITERIO DI STIMA E DI EVENTUALI METODOLOGIE DI CONTROLLO

Come più volte ribadito, non esiste un metodo universale di valutazione d’azienda e proprio per tale motivo la scelta del metodo rappresenta una fase altamente importante.

Tale scelta è influenzata da una serie di fattori:

  • Caratteristiche dell’azienda oggetto di stima
  • Peculiarità del settore di appartenenza
  • Particolari fasi di vita che attraversa l’impresa

SCELTA DELLO STRUMENTO DA UTILIZZARE

La scelta dello strumento da utilizzare rappresenta un aspetto estremamente importante da prendere in considerazione quando si affronta un processo di valutazione del capitale economico aziendale.

E’ fondamentale che il valutatore, durante l’intero processo, sia supportato da uno strumento di facile lettura ed interpretazione e che sia soprattutto flessibile alle singole esigenze che di volta in volta si vengono a presentare.

In particolare, è necessario disporre di uno strumento che sia:

  • Flessibile
  • Adatto per ogni tipologia di azienda e business
  • Sintetico e di facile lettura ed interpretazione

Lo strumento utilizzato deve essere in grado di estrapolare in maniera immediata i risultati fatti registrare dall’azienda a livello storico, attraverso la costruzione automatica di indici e parametri di bilancio che possono consentire al valutatore di esprimere un giudizio sullo stato di salute dell’azienda oggetto di stima. Lo strumento, inoltre, deve consentire al valutatore di procedere alla costruzione degli scenari previsionali e, da ultimo, di determinare il valore dell’equity aziendale attraverso l’utilizzo delle metodologie prescelte in fase iniziale.

Va precisato come esistono molteplici modelli di valutazione d’azienda. La maggior parte dei modelli presenti sul mercato, però, sono molto rigidi e standardizzati, non consentendo quindi al valutatore di effettuare integrazioni o modifiche che potrebbero rilevarsi necessarie nel corso del processo.

Lo strumento che utilizziamo nella pratica quotidiana per la valutazione dell’equity aziendale permette di determinare il valore del capitale economico di un’impresa attraverso diversi criteri di stima ed è realizzato come applicazione del foglio elettronico in excel. E’ un modello completamente automatizzato, nel senso che il valutatore non troverà particolari problemi di comprensione ed utilizzo in quanto il programma opera automaticamente attraverso le funzioni e le formule preinserite. L’unico sforzo richiesto è quello di imputare i dati complessivi riguardanti i bilanci storici, le ipotesi previsionali, i parametri di valutazione dell’azienda oggetto di stima ed eventuali altri dati aggiuntivi richiesti.

In particolare, il nostro modello parte dai dati di bilancio storici riclassificati dell’impresa (Conto Economico, Stato Patrimoniale e Rendiconto Finanziario) che dovranno essere imputati manualmente. Successivamente, attraverso l’inserimento delle variabili previsionali e dei parametri di valutazione, il modello provvederà a costruire automaticamente gli scenari prospettici dell’azienda oggetto di stima e, successivamente, a quantificare il valore dell’equity aziendale.

Massimo Simone

Titolare e fondatore dello Studio, è iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano dal 1996. Specializzato in analisi finanziaria e valutazione d’azienda, ha collaborato per diversi anni con importanti società operanti nel settore dell’M&A e dal Novembre 1998 è titolare di uno Studio in Milano. Revisore Legale e membro della Commissione Finanza e Controllo di Gestione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Milano, è autore di numerose pubblicazioni e trattati in materia di finanza aziendale e di problematiche gestionali.

“Si riesce a fare vera consulenza solo quando si è in grado di soddisfare a pieno le reali richieste ed esigenze del cliente.
La soddisfazione del cliente e la sua totale gratificazione vengono a rappresentare saldi ed indissolubili punti di riferimento per lo Studio nell’ottica del perseguimento di una politica di qualità”.

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